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Montalcino, la Madonna del Soccorso

A Montalcino c’è una chiesa che gli abitanti chiamano la Madonna del Soccorso. È una chiesa bianca di un marmo chiaro, che guarda una delle più belle vallate al mondo.

Si può rimanere per ore a guardare il panorama: nel giardino vicino alla chiesa ci sono delle panchine, generosamente messe a disposizione della cittadinanza, che sembrano esistere per far gioire chi si siede della preziosa vista che la posizione offre, composta di campi, castelli e vigne. Da lì, sembra che il mondo sia pacifico, vissuto da uomini laboriosi che amano il proprio lavoro e vivono conciliando la loro esistenza con la bellezza della natura.

All’interno dell’ampia chiesa, l’anima e lo sguardo si soffermano sulle bandiere colorate delle contrade che, appese alle mura, ricordano giorni di vittorie e feste.

Poi, quasi nascosta in alto, sull’altare maggiore, un’antica tavola raffigurante la Vergine con il Bambino tra i Santi Pietro e Paolo, coperta da un telo assai bello, ricamato dalle donne del paese.

Questa immagine sacra è chiamata Santissima Madonna del Soccorso e i cittadini di Montalcino la festeggiano ogni 8 maggio, offrendo ceri votivi.

La storia di questa immagine si intreccia con le vicende tra le più importanti della storia del Granducato di Toscana.

Nel 1553 le milizie tedesche e spagnole capitanate da Don Garcia di Toledo, cognato del Granduca Cosimo I, attaccarono Montalcino, dove il popolo e l’esercito Senese e Francese si preparano per resistere al nemico.

All’arrivo delle truppe tedesche, spagnole ed italiane a Montalcino, il popolo e l’esercito senese dei fuoriusciti con le truppe francesi resistettero a lungo. L’assedio durò 81 giorni. Al termine di questi, le truppe assedianti decisero di ritirarsi, tentando però un ultimo attacco alla città.

Ma proprio in quel momento, al Capitano generale del corpo d’armata – il Principe Garcia Alvarez de Toledo y Osorio, già vicerè di Sicilia e di Catalogna – e alle sue truppe, secondo la leggenda, apparve la Vergine Maria: questa, con il suo manto celestiale, proteggeva Montalcino e la sua fortezza.

La leggenda vuole che a quella visione, il destriero del Principe Garcia Alvarez de Toledo si inginocchiò, e il Principe fu costretto dunque ad abbandonare Montalcino con le sue truppe.

Don Garcia Alvarez De Toledo era un militare di alto rango e di nobilissima stirpe, cognato del Granduca Cosimo I. Sua sorella infatti era l’amatissima Eleonora di Toledo, duchessa di Firenze e grande amore di Cosimo, che per suo desiderio iniziò la costruzione di quel meraviglioso e grande giardino che sarà poi Boboli in Oltrarno, volendo stabilire la loro residenza non più in Palazzo della Signoria, bensì in Palazzo Pitti. Con la presenza della duchessa Eleonora, Firenze acquistò un carattere più internazionale, e anche il suo famoso ritratto dipinto da Angolo Bronzino fu commissionato in modo tale che, attraverso la bellezza e il fasto dell’abito indossato dalla Duchessa di Toscana, si enfatizzassero la ricercatezza, la ricchezza e l’internazionalità del Granducato di Toscana e di Firenze.

A Montalcino, quindi, un uomo di tale rango come il Principe Garcia Alvarez de Toledo, dalla carriera militare validissima e potente, si arrese.

Egli giace a Napoli, dove fu sepolto nella chiesa di San Giacomo degli Spagnoli.

La granduchessa Eleonora, sua sorella, giace invece presso la cripta della Chiesa di San Lorenzo a Firenze, nelle Cappelle Medicee. Durante una prima ricognizione delle salme fatta nel 1857, si scoprì che la Granduchessa non era stata seppellita come si credeva, con il famoso abito del quadro di Angolo Bronzino, ma con un abito molto più semplice: ”La ricca veste di raso bianco lunga fino a terra e riccamente ricamata…e sotto questo vestito ve ne è un altro di velluto color cremisi. Dello stesso colore sono le calze di seta…”

Tale vestito, indossato in punto di morte, oggi, dopo un restauro lungo e complesso, è esposto in una teca che lo preserva dalla distruzione, nella Galleria Del Costume di Firenze.

Montalcino festeggia ogni anno il giorno 8 maggio la Madonna della Consolazione, che poi prese il nome della Madonna del Soccorso, proprio per l’aiuto ed il soccorso dato alla città, come voto e promessa di eterna fiducia.

 

 

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