Lunedì 18 marzo, si è tenuta la prima verticale di Beatesca nella sala privè del famoso ristorante fiorentino Cibreo, dove l’istrionico Chef Fabio Picchi cucina al ritmo delle stagioni dal 1979, quarant’anni precisi! In scena 6 annate di Brunello, dalla vendemmia 2009 alla 2014.
Il primo millesimo prodotto è stato il 2005, per le prime 4 annate, fino al 2008, le bottiglie erano veramente poche, da inquadrare più a livello di divertissement e rodaggio per Furio e Benedetta. Per quanto riguarda l’annata 2009, la prima fase dell’anno, in particolar modo il periodo primaverile, all’inizio dello sviluppo vegetativo della vite, è stata molto piovosa, quindi con elevato accumulo di riserve idriche nel terreno. Questa fase piuttosto piovosa si è prolungata parecchio, fino alla metà di luglio ma, nella seconda parte dell’estate, il clima è stato molto asciutto e caldo. Sono risultate molto utili, dunque, le riserve idriche accumulate in precedenza. La maturazione è migliorata a partire dalla metà del mese d’agosto con un andamento regolare fino alla vendemmia, nel cui approssimarsi si sono avuti alcuni temporali che hanno mitigato la calura estiva. Passiamo all’annata vendemmia 2010, considerata dalla critica una delle migliori degli ultimi anni. Se le abbondanti piogge primaverili avevano determinato un ritardo nella fase vegetativa delle viti, il buon clima diurno e le temperature notturne piuttosto basse del periodo successivo hanno portato a una maturazione progressiva delle uve, caratterizzate da un’elevata acidità e alto contenuto di polifenoli. Il Brunello 2010 Beatesca, si presenta alla visiva di un bellissimo color rubino intenso, mentre all’olfatto è complesso con note di frutta fresca a bacca rossa per poi con la sosta nel bicchiere virare verso sentori minerali, di tabacco biondo e pietra focaia, infine macchia mediterranea. Al palato si mostra ancora molto giovane, seppur di gran struttura, spesso, corposo e potente con una trama tannica elegante e morbida. Un Brunello al quale bisogna concedere ancora tempo in cantina, come si conviene a un grande millesimo di un vino che avrà una straordinaria longevità. Il Brunello 2011 di Beatesca che, si presenta con un color rubino compatto e importante, al naso note di ciliegia matura, marasca, visciole e prugna per una bella morbidezza palatale, netta pulizia, affascinante suadenza espressiva per un tannino dolce, elegantissimo e potente. Con un alcol importante, per fortuna sorretto da una gran spina acida e un solido impianto verticale, fa salivare e vien voglia di berlo e riberlo. Il Brunello 2012 di Beatesca ha beneficiato dell’areale di produzione, fresco, ventilato e ricco d’acque sotterranee: dal color rubino profondo e concentrato, al naso presente una frutta nera davvero molto matura con in evidenza la mora per poi evolvere verso toni speziati dolci. Al palato è alcolico, grasso e carnoso, ma i tannini risultano un po’ asciutti e duri. Il Brunello 2013 di Beatesca è di color rubino brillante, al naso presenta un profilo aromatico intenso con all’inizio note mentolate fresche di nipitella e timo poi subentrano nuances di frutta rossa matura, sottobosco, grafite liquirizia, infine tracce erbacee. In bocca ha un buon allungo, si sente un’elevata dotazione in sali minerali con un tannino saporito e un corpo pieno per un finale persistente e succoso. L’ultimo millesimo della verticale è della complicata annata 2014, che ha visto un’estate particolarmente piovosa e fredda, per la quale è stata fondamentale la selezione rigorosa e accurata dell’uva sana, unita alla prontezza e professionalità con cui i vignaioli hanno saputo affrontare le avversità climatiche.